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2017 Pezcoller-AACR Award Ceremony in Trento May 5, 2017

Sì convinto ai vaccini, servono per ridurre importanti patologie.

Trento, 5 maggio 2017 – Il prof. David Livingston – incontrando i giornalisti alla presenza della past president dell’Associazione americana di ricerca sul cancro Nancy Davidson e del presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni - si è detto molto sorpreso e onorato di ricevere a Trento il Premio Pezcoller AACR, tra i più prestigiosi riconoscimenti alla ricerca in campo oncologico. Ed ha dedicato il premio ai suoi collaboratori “che hanno fatto il lavoro che ha reso possibile questo premio. Nella mia mente e nel mio cuore anche loro sono premiati”.

74 anni, nato in una piccola città a nord di Boston nello stato del Massachusetts, Salem, David Morse Livingston è vicedirettore e professore di medicina e genetica al Dana-Farber Cancer Institute di Harvard e direttore della Charles A. Dana Division of Human Cancer Genetics e professore di genetica alla Scuola di medicina.

Una vita dedicata alla lotta contro il cancro, a lui si devono fondamentali scoperte per la cura di particolari tumori come il carcinoma della mammella e dell’ovaio.

“Attraverso le ricerche del prof. Livingston e della sua equipe è stato possibile sviluppare farmaci specifici per le cellule tumorali con queste alterazioni genetiche. Si tratta di applicazioni entrate ormai nella pratica clinica quotidiana e delle quali hanno beneficiato migliaia di pazienti, comprese quelle della nostra comunità trentina. Solo in Trentino ci sono 400 casi di tumore alla mammella e 40 all’ovaio ogni anno”, ha affermato il presidente della Fondazione Enzo Galligioni.

Il Premio è organizzato in collaborazione con l’associazione americana di ricerca sul cancro (in sigla AACR), l’ente più rappresentativo del mondo della ricerca sul cancro con oltre 37mila membri oncologi da tutto il mondo. Durante il suo recente meeting annuale che si è svolto recentemente a Washington, l’associazione ha riservato al vincitore del Pezcoller uno spazio significativo.

“La collaborazione con la Fondazione Pezcoller continua da vent’anni – ha detto la past president Nancy Davidson, e per questo siamo orgogliosi e onorati. Il dott. Livingston è stato scelto tra molti personaggi illustri”.

La Fondazione Pezcoller - nata nel 1986 per volere del professor Alessio Pezcoller (1896-1993) già Primario dell’Ospedale S. Chiara di Trento - ha come fine istituzionale la promozione scientifica per la lotta contro le malattie che affliggono l’umanità e, specificatamente, contro il cancro.

Il «Pezcoller AACR”, premio alla ricerca scientifica in campo oncologico, è assegnato ogni anno da un comitato scientifico internazionale. Non sono previste autocandidature; i partecipanti devono venire presentati da scienziati che lavorano o che hanno lavorato presso Istituti di Ricerca in campo oncologico.

Oltre al Premio annuale per la ricerca, la Fondazione organizza altre iniziative ad alto livello scientifico come seminari, borse di studio e un premio biennale, in collaborazione con l’associazione europea per la ricerca sul cancro e l’associazione italiana di cancerologia.

L’attività scientifica del prof. Livingstone

Il prof Livingston ha esercitato sia la professione di medico oncologo sia quella di ricercatore scientifico e docente universitario.

“Ma per la maggior parte del mio tempo – afferma - mi sono dedicato al mio laboratorio di ricerca, dove abbiamo cercato di capire come le cellulare tumorali nascono, proliferano incontrollate e acquisiscono alcune delle loro proprietà più importanti e anomale.

Abbiamo speso gli ultimi 24 anni a cercare di capire sempre di più come si originano il cancro della mammella e dell’ovaio. In particolare come un piccolo numero di specifici geni (ogni gene = una unità di DNA che manda un comando) sia in grado di sopprimere lo sviluppo di questi tumori.

Quando uno di questi geni subisce una mutazione e perde la sua normale funzione, allora è probabile che si sviluppi il cancro alla mammella o all’ovaio nei pazienti che ereditano quel gene alterato”.

Le doti principali per uno scienziato? “Pazienza e creatività, assieme al rigore scientifico. Il 90% degli esperimenti fallisce, ma dal 10% di successi ricaviamo informazioni fondamentali che ci consentono di migliorare le terapie e le cure ai pazienti. I prossimi anni saranno molto importanti per la ricerca, a patto che ci credano i governi chiamati a finanziarla”.

Il prof. Livingston e la dott.ssa Davidson, rispondendo alla domanda di una giornalista sulla recente polemica italiana sull’utilità dei vaccini, hanno difeso il ricorso ai vaccini per debellare importanti e gravi malattie. “Anche nel campo oncologico ci sono progressi importanti su questo fronte”.

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