2018 Pezcoller-AACR Award Ceremony in Trento, May 19, 2018
Stamani la cerimonia pubblica al teatro sociale di Trento. I vertici della Fondazione Pezcoller e dell’Associazione americana di ricerca su cancro hanno consegnato il premio di 75mila euro al prof. Anthony R. Hunter, vincitore dell’edizione 2018 del premio nato a Trento trent’anni fa.
Il prof. Hunter, nato in Inghilterra e vissuto negli Stati Uniti, è considerato uno dei giganti della lotta contro il cancro. Con le sue scoperte ha aperto nuove strade nella conoscenza della biologia dei tumori, portando allo sviluppo di una classe completamente nuova di farmaci antitumorali di successo.
“Negli ultimi quarant’anni abbiamo fatto passi da gigante – ha detto il prof. Hunter - ma siamo ancora lontani dal debellare il cancro”. L’assessore alla salute Luca Zeni: “ogni anno in Trentino 2.800 nuovi malati”. Il presidente della Fondazione Enzo Galligioni: “il prof. Pezcoller ha visto lontano, dal Premio Pezcoller importanti ricadute positive”.
Trento, 19 marzo 2018 – Il prof. Anthony Hunter, nato 74 anni fa nel Kent in Inghilterra, laureato in biologia a Cambridge, dal 1971 vive negli Stati Uniti dove insegna all’Università della California a San Diego e dirige il Salk Institute for biological Studies. È autore di oltre seicento lavori scientifici.
Stamani, nella cornice del teatro sociale di Trento, ha ricevuto il Premio Pezcoller-Aacr alla ricerca sul cancro dal presidente della Fondazione omonima Enzo Galligioni e dai vertici dell’Associazione americana di ricerca sul cancro,che collabora al Premio dal 1988, Michael Caligiuri e MargaretFoti. “Onorati di poter collaborare con la Fondazione Pezcoller”, hanno affermato entrambi.
Il Premio Pezcoller, istituito trent’anni fa per volontà del medico chirurgo roveretano Alessio Pezcoller, è considerato oggi uno dei riconoscimenti più prestigiosi in campo oncologico a livello internazionale.
Per il presidente Enzo Galligioni “riconoscere i campioni della ricerca serve da stimolo anche per gli altri. Dal Trentino sono passate le migliori menti a livello mondiale, con enormi ricadute positive sui pazienti per la cura della malattia”.
Nel suo indirizzo di saluto, l’assessore provinciale alla salute Luca Zeni, ha affermato che ogni anno in Trentino ci sono 2.800 nuovi casi di tumore. “Per questo motivo occorre premiare ed incentivare il lavoro di chi può dare speranza per il futuro”. Per il sindaco della città Alessandro Andreatta “i progressi tecnologici e della ricerca sono i motori della nostra comunità”.
“L’uomo è grande nella misura in cui cerca e fa domande”, ha detto l’arcivescovo mons. Lauro Tisi. “La ricerca cambia la vita delle persone, Pezcoller ha pensato che dal Trentino si potesse connettersi con il mondo. Come Kessler sessant’anni fa la nascita dell’università”, ha affermato il rettore Paolo Collini.
“La scienza – ha detto nel suo intervento il presidente dell’Ordine dei medici Marco Ioppi – sa fare passi da gigante, tanto che malattie che sembrano incurabili possono essere debellate se si applica l’interdisciplinarietà”.
Il prof Anthony Hunter, introdotto dal presidente del comitato scientifico Pier Paolo Pandolfi, scienziato di origini italiane che lavora negli Usa, ha parlato di sé e delle sue scoperte.
“Abbiamo fatto tanti progressi negli ultimi 40-45 anni – ha affermato – ma siamo ancora lontani dallo sconfiggere il cancro, perché ogni tumore è diverso. Durante la cura possono esserci cambiamenti genetici che rendono vano il trattamento. Ma i progressi ci sono, e la ricerca è fondamentale.
Subito non ci siamo resi conto dell’impatto delle nostre scoperte, ma poi altri ricercatori hanno sviluppato nuovi farmaci che si sono rivelati particolarmente efficaci. Molti pazienti sono ancora vivi grazie a quelle cure”
La scoperta di Hunter
Quasi quarant’anni fa, nel 1979, Anthony Hunter è riuscito ad isolare per primo una proteina (Tirosina Kinasi), che agisce come un interruttore, che attiva o inattiva alcune proteine, essenziali per regolare molte attività delle cellule, ma in particolare il controllo del ciclo cellulare.
“Questo meccanismo – spiega il presidente della Fondazione Pezcoller, l’oncologo Enzo Galligioni - possiamo paragonarlo al blocchetto di accensione di un’auto: Hunter è riuscito ad identificare la chiave che lo attiva e a capire come accendere o spegnere l’attività della cellula.
Ha dimostrato inoltre, che nel cancro la continua proliferazione delle cellule tumorali è dovuta in molti casi proprio al malfunzionamento di questo interruttore, la Tirosina Kinasi”.
La scoperta di Tony Hunter è stata come la scintilla che fa divampare un incendio colossale. Sulla base di questa scoperta infatti, è stato possibile progettare e realizzare molti nuovi farmaci specifici, capaci di inattivare questa proteina alterata, che mantiene le cellule tumorali in continua proliferazione.