«Il prof. Rosenberg - ha affermato il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni – ha aperto una strada nella cura contro il cancro che equivale alla scoperta della penicillina nella medicina generale».
Galligioni ha ricordato le molte iniziative per la ricerca messe in campo dalla Fondazione, come premi, borse di studio, convegni – realizzati in proprio o grazie alle donazioni – e le numerose collaborazioni con enti di ricerca, università di Trento, istituzioni, enti economici che consentono di far crescere l’importanza e il prestigio della Fondazione sul territorio e nella comunità scientifica internazionale.
Tra queste, la Fondazione ha finanziato quest’anno ulteriori 7 borse di studio Pezcoller – SIC (Società Italiana di Cancerologia), da €25.000/anno ciascuna, per il biennio 2023 – 2024, per un totale quindi di 350mila euro, a cui si aggiunge una Borsa di dottorato Larcher/Fogazzaro, in collaborazione con il Fondo Comune delle Casse Rurali trentine, da 25mila euro l’anno per il triennio 2024-26.»
Gli interventi istituzionali
«Questo prestigioso premio è un motivo di vanto per il “piccolo” Trentino – ha detto il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina – che fin dai tempi del presidente Kessler si è distinto per la sua capacità di scommettere, con coraggio, su cultura, università, ricerca scientifica. Un Trentino capace con la sua Autonomia di investire risorse e coltivare progetti ambiziosi, per risultati di cui beneficiano tutte le persone e i malati, in Italia e nel mondo.
L’impegno della Provincia - ha aggiunto - è sempre stato massimo: dalla costruzione della “bomba al cobalto” all’ospedale di Borgo nel 1953 al moderno centro di Protonterapia di Trento. Ma ricordiamo anche l’impulso sulla formazione universitaria, con il corso di laurea in Medicina e Chirurgia organizzato dall’università di Trento assieme a Verona. C’è poi il sostegno per il restauro della sede della Fondazione Pezcoller, fondata da uno dei protagonisti e pionieri della sanità trentina.
Quella della lotta ai tumori è per noi – ha concluso Tonina - una storia che continua. Continuiamo dunque su questa strada, per risposte sempre più efficaci ai pazienti oncologici».
«Questo premio dice molto su ciò che la città vorrebbe essere– ha affermato il sindaco Franco Ianeselli nel suo saluto – una città della conoscenza, della ricerca, delle nuove frontiere del sapere.
Fare ricerca sul cancro in particolare, significa salvare vite umane e donare speranza L’immunoterapia scoperta dal prof Rosenberg è la strada più promettente di questo inizio millennio che ha già consentito di migliorare moltissimo la sopravvivenza».
Il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian ha ricordato le molte attività che vedono collaborare l’ente con la Fondazione. «all’università di Trento la ricerca di base è molto forte – ha detto il rettore – il cuore della nostra attività. Ma i risultati vanno comunicati, resi patrimonio di tutti. Avere sul territorio dei punti di riferimento come la Fondazione Pezcoller è un elemento di supporto importantissimo. Esso rappresenta un ulteriore stimolo di crescita nel costruire la nuova scuola di medicina che dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni, in ambito formativo ma anche nella ricerca.
«La Fondazione ha legami molto intensi con la comunità medica», ha chiosato il vicepresidente dell’Ordine dei Medici dott. Guido Cavagnoli.