«Studio frammenti di tumore e cerco terapie personalizzate»
Il Translational Cancer Researcher Award a Elisa Oricchio: «La nostra ricerca? Parte da una domanda clinica concreta. L'obiettivo è sviluppare un modello veramente predittivo di quello che accadrà al tumore e che possa aiutare quindi direttamente il paziente».
Per portare avanti le sue ricerche si è recata oltre oceano e infine è ritornata in Europa, in Svizzera. Adesso questo premio la riporta per un po', simbolicamente, in Italia: «Vengo da un piccolo paese nel sud Italia e per fare ricerca di alto livello era necessario spostarsi. Tuttavia, per fare ricerca la mobilità è sempre importante, anche se ti trovi nel miglior centro di ricerca del mondo.
Vedere realtà diverse, confrontarsi con altri istituti, amplia la visione scientifica e permette di affrontare i problemi in modo differente. Dell'Italia ho apprezzato tantissimo la qualità del sistema educativo. E anche il supporto pubblico e le borse di studio, che per me sono state fondamentali durante il percorso universitario».