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Press Conference: Trento, May 14 2022

Premio Pezcoller, stamani la cerimonia di consegna al vincitore Rosenberg

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Il prof. Steven A. Rosenberg, scienziato statunitense, è il vincitore del 25esimo Premio Pezcoller – Aacr. Il riconoscimento – un assegno di 75mila euro – è stato consegnato stamani al teatro sociale di Trento nel corso di una cerimonia molto partecipata.

Il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni: «Rosenberg è il padre della moderna immunoterapia dei tumori. La sua scoperta in oncologia equivale a quella della penicillina in medicina».

La terapia immunologica si aggiunge ai tradizionali metodi di cura della chirurgia, chemioterapia e radioterapia. «Ma una persona su cinque che si ammala di cancro continuerà a morire se non troviamo metodi migliori per affrontare questa patologia. La nostra terapia si differenzia per il fatto che sfrutta le stesse risorse presenti nel nostro corpo, i linfociti, che possono diventare veri combattenti contro il cancro», ha affermato Rosenberg.

Il sindaco Franco Ianeselli: «siamo grati al prof. Rosenberg per le vite salvate, per il dolore evitato, per la speranza che ha regalato a molte famiglie».

Il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina: «L’impegno della Pat è sempre stato massimo. Quella della lotta ai tumori è dunque, per una storia che continua, e che oggi, con la consegna di questo premio, si arricchisce di un nuovo tassello».


Trento, 14 maggio 2022 – Con una cerimonia ufficiale al Teatro Sociale di Trento è stato consegnato al prof. Steven A. Rosenberg il 25° Premio Pezcoller – Aacr alla ricerca oncologica.

Ad accogliere il vincitore, il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni e la presidente del comitato internazionale di selezione (attualmente presidente dell’Aacr) Lisa Coussens, biologa oncologica di fama internazionale.

Il Premio, del valore di 75.000 euro, viene assegnato ogni anno in collaborazione con l’associazione americana per la ricerca sul cancro, la più rappresentativa a livello mondiale con oltre 50mila membri. I partecipanti alla selezione vengono proposti da un comitato scientifico composto da 9 scienziati di fama internazionale, che cambia ogni anno.

Il prof. Rosenberg è considerato il padre della moderna immunoterapia dei tumori. Suo è lo sviluppo del primo farmaco immunoterapico approvato da FDA.

«È straordinario – ha affermato la prof. Lisa Coussens presentando le motivazioni del Premio - come Steven Rosenberg, partito come chirurgo ed immunologo, abbia saputo comprendere e svelare alcuni tra i più complessi meccanismi della risposta immunitaria e come dalle sue intuizioni siano derivati un numero crescente di applicazioni e farmaci, entrati ormai nella pratica clinica quotidiana, anche nella nostra realtà».

«Quando ho iniziato questo lavoro – ha detto il prof. Rosenberg nel suo intervento davanti alla platea del Sociale - non c'era un'immunoterapia efficace per il cancro e non c'erano molte prove che il cancro venisse riconosciuto dal sistema immunitario.

Abbiamo cercato di identificare i pazienti che possedevano cellule normali, ma già capaci di riconoscere il tumore. Abbiamo sviluppato varie tecniche per identificare queste cellule immunitarie, capaci di riconoscere i comuni tumori solidi che causano il 90% delle morti per cancro.

Con le terapie tradizionali guariscono più di metà delle persone, ma una su cinque continuerà a morire se non troviamo metodi migliori per affrontare questa patologia. Negli ultimi dieci anni sono stati fatti buoni progressi. La terapia immunologica si differenzia dalle altre perché sfrutta le stesse risorse presenti nel nostro corpo, in particolare nel sistema immunitario. Sono i linfociti, che si comportano come veri combattenti contro il cancro.

Sviluppando tecniche sofisticate per identificare le cellule appropriate, stiamo ora vedendo regressioni del cancro in pazienti con cancro al fegato, al seno, al colon e diversi altri tipi di tumore.

L'immunoterapia si è così aggiunta alla chirurgia, alla radioterapia e alla chemioterapia come trattamento comunemente usato per i pazienti con il cancro. È la prima volta che pazienti con tumori solidi metastatici, possono essere effettivamente curati con l'immunoterapia».

«La Fondazione Pezcoller ha una ricca storia di sostegno alla ricerca biomedica di avanguardia, sui meccanismi fondamentali delle malattie umane, e l'AACR è orgogliosa di farne parte», ha affermato la Ceo dell’Associazione americana di ricerca sul cancro Margaret Foti, a cui è collegato il premio da un quarto di secolo. «La nostra partnership è di esempio agli scienziati di tutto il mondo, che lavorano con grande determinazione nella loro ricerca, per cambiare il destino dei pazienti con cancro».

«Il prof. Rosenberg - ha affermato il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni – ha aperto una strada nella cura contro il cancro che equivale alla scoperta della penicillina nella medicina generale».

Galligioni ha ricordato le molte iniziative per la ricerca messe in campo dalla Fondazione, come premi, borse di studio, convegni – realizzati in proprio o grazie alle donazioni – e le numerose collaborazioni con enti di ricerca, università di Trento, istituzioni, enti economici che consentono di far crescere l’importanza e il prestigio della Fondazione sul territorio e nella comunità scientifica internazionale.

Tra queste, la Fondazione ha finanziato quest’anno ulteriori 7 borse di studio Pezcoller – SIC (Società Italiana di Cancerologia), da €25.000/anno ciascuna, per il biennio 2023 – 2024, per un totale quindi di 350mila euro, a cui si aggiunge una Borsa di dottorato Larcher/Fogazzaro, in collaborazione con il Fondo Comune delle Casse Rurali trentine, da 25mila euro l’anno per il triennio 2024-26.»

Gli interventi istituzionali

«Questo prestigioso premio è un motivo di vanto per il “piccolo” Trentino – ha detto il vicepresidente della Provincia autonoma Mario Tonina – che fin dai tempi del presidente Kessler si è distinto per la sua capacità di scommettere, con coraggio, su cultura, università, ricerca scientifica. Un Trentino capace con la sua Autonomia di investire risorse e coltivare progetti ambiziosi, per risultati di cui beneficiano tutte le persone e i malati, in Italia e nel mondo.

L’impegno della Provincia - ha aggiunto - è sempre stato massimo: dalla costruzione della “bomba al cobalto” all’ospedale di Borgo nel 1953 al moderno centro di Protonterapia di Trento. Ma ricordiamo anche l’impulso sulla formazione universitaria, con il corso di laurea in Medicina e Chirurgia organizzato dall’università di Trento assieme a Verona. C’è poi il sostegno per il restauro della sede della Fondazione Pezcoller, fondata da uno dei protagonisti e pionieri della sanità trentina.

Quella della lotta ai tumori è per noi – ha concluso Tonina - una storia che continua. Continuiamo dunque su questa strada, per risposte sempre più efficaci ai pazienti oncologici».

«Questo premio dice molto su ciò che la città vorrebbe essere– ha affermato il sindaco Franco Ianeselli nel suo saluto – una città della conoscenza, della ricerca, delle nuove frontiere del sapere.

Fare ricerca sul cancro in particolare, significa salvare vite umane e donare speranza L’immunoterapia scoperta dal prof Rosenberg è la strada più promettente di questo inizio millennio che ha già consentito di migliorare moltissimo la sopravvivenza».

Il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian ha ricordato le molte attività che vedono collaborare l’ente con la Fondazione. «all’università di Trento la ricerca di base è molto forte – ha detto il rettore – il cuore della nostra attività. Ma i risultati vanno comunicati, resi patrimonio di tutti. Avere sul territorio dei punti di riferimento come la Fondazione Pezcoller è un elemento di supporto importantissimo. Esso rappresenta un ulteriore stimolo di crescita nel costruire la nuova scuola di medicina che dovrà affrontare le sfide dei prossimi anni, in ambito formativo ma anche nella ricerca.

«La Fondazione ha legami molto intensi con la comunità medica», ha chiosato il vicepresidente dell’Ordine dei Medici dott. Guido Cavagnoli.

 


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