Fondazione Pezcoller e AACR, un legame molto stretto
La Ceo della Associazione Americana per la Ricerca sul Cancro, Margaret Foti, ha ringraziato la Fondazione Pezcoller per il contributo che continua a dare alla ricerca sul cancro e le tantissime iniziative organizzate.
«L'AACR è la prima organizzazione al mondo nata con l'obiettivo di prevenire e curare tutti i tumori, ad oggi sono nostri membri oltre 58.000 scienziati e medici di 141 Paesi. Questo premio rappresenta il più prestigioso di tutti i riconoscimenti scientifici dell'AACR», ha affermato la Ceo dell’Associazione americana di ricerca sul cancro Margaret Foti, a cui è collegato il premio da 27 anni.
Il presidente della Fondazione Pezcoller Enzo Galligioni ha ripercorso la storia del Premio Pezcoller, dalle origini nel 1988, alla collaborazione con la Aacr nel 1997, ai quattro premiati che successivamente hanno ottenuto il premio Nobel per la medicina.
«Il numero dei pazienti che sopravvivono dopo un cancro è in continuo aumento – ha riferito Galligioni – a 10 anni dalla diagnosi nel 2006 sopravvivevano in Italia 2,5 milioni di persone, nel 2020 3,6 milioni. La mortalità è in diminuzione al ritmo del 2% l’anno. Negli Stati Uniti la mortalità per cancro è diminuita del 33% rispetto ai picchi del 1991.
Galligioni ha ricordato l’impegno della Fondazione Pezcoller per promuovere premi, borse di studio, convegni – realizzati in proprio o grazie alle donazioni – e le numerose collaborazioni con enti di ricerca, università di Trento, istituzioni, enti economici che consentono di far crescere l’importanza e il prestigio della Fondazione sul territorio e nella comunità scientifica internazionale.
Gli interventi istituzionali
«La ricerca e la conoscenza hanno un ruolo insostituibile nell’offrire risposte ai bisogni fondamentali dell’uomo», ha affermato la vicepresidente della Giunta provinciale Francesca Gerosa nel suo intervento di saluto.
«Ringrazio la Fondazione Pezcoller per la sua opera, con la quale il Trentino è messo in relazione con le eccellenze internazionali e che si allinea con il nostro impegno per la ricerca. Il Trentino oggi possiede centri di eccellenza, che si sono conquistati una solida reputazione nel mondo: il sostegno alla ricerca e al sapere occupa un posto di primo piano nell’agenda della Provincia autonoma di Trento. Sarà così anche in futuro».
«Questo riconoscimento non solo rende omaggio all’eccezionale carriera della professoressa de Lange, ma è anche un'occasione per coinvolgere la cittadinanza nella consapevolezza delle sfide legate alla ricerca sul cancro e sulle speranze offerte dalla ricerca medica contemporanea», ha affermato l’assessore provinciale alla salute e politiche sociali Mario Tonina.
«Ogni anno, solo in Trentino, ci aspettiamo 550 nuovi casi di tumore ogni 100 mila abitanti. Per questo la Provincia autonoma di Trento ha dimostrato un impegno duraturo nel promuovere un sistema di ricerca e innovazione di alta qualità, come testimoniano l'attivazione del corso di laurea in Medicina e Chirurgia e le altre opportunità formative nel settore delle professioni sanitarie.
Ringrazio la Fondazione Pezcoller e il suo presidente Enzo Galligioni per il loro lavoro e in questo contesto mi preme ricordare che, a fianco dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari e dell’Università di Trento, la Fondazione ha recentemente finanziato una borsa di studio che punta ad ottimizzare il percorso clinico dei pazienti con tumore prostatico in fase avanzata, sottoposti a terapia ormonale di nuova generazione».
«A volte la ricerca sembra distante, qualcosa che non ci tocca da vicino, invece è fondamentale. Merito della Fondazione Pezcoller è anche quello della divulgazione culturale, che contribuisce a renderci fiduciosi nella scienza - ha affermato la vice sindaca di Trento Elisabetta Bozzarelli nel suo saluto –. Grazie alla dott.ssa de Lange che con le sue ricerche ci fa capire che il cancro è una malattia curabile».
«La ricerca è passione, fatica e dedizione, che fa confidare nelle grandi potenzialità dell’uomo. Auspichiamo che la conflittualità mondiale nella quale ci troviamo possa essere superata, per liberare la ricerca e permetterle di fare passi in avanti», ha affermato il Vescovo di Trento mons. Lauro Tisi.
«La ricerca tocca la nostra vita da molti punti di vista – ha detto il rettore dell’Università di Trento Flavio Deflorian -. La ricerca ha cambiato la vita di molte persone, e l’Università cerca di fare la propria parte, come stiamo dimostrando con l’istituzione della Scuola di Medicina. Grazie alla Fondazione Pezcoller molti giovani ricercatori trovano supporto, una collaborazione destinata a crescere e consolidarsi».
«Tutti i medici sono orgogliosi delle iniziative a favore dell’attività di ricerca che vengono svolte in Trentino», ha detto il consigliere dell’Ordine dei Medici dott. Tommaso Cai.
«La Fondazione Caritro (un tempo Cassa di Risparmio di Trento e Rovereto) ha sostenuto la Fondazione Pezcoller fin dagli esordi – ha affermato il presidente della Fondazione Caritro Carlo Schonsberg. - La ricerca dà speranza, e investire sulla ricerca in un territorio come il nostro è la base per il nostro futuro. Il contributo della Fondazione Caritro è stato importante, abbiamo investito in trent’anni quasi 80 milioni di euro in Trentino».
Chi è Titia de Lange
Nata nel 1955 a Rotterdam, Paesi Bassi, ha iniziato il suo percorso di ricerca con il dottorato di biochimica (1981-85) all’Università di Amsterdam e al Netherlands Cancer Institute di Amsterdam.
In seguito, ha fatto parte del gruppo di ricerca di Harold Varmus (Premio Nobel per la Medicina nel 1989) all’Università della California San Francisco.
Dal 1997 è capo del Laboratorio di Biologia Cellulare e Genetica alla Rockefeller University di New York. Dal 2011 è direttrice dell'Anderson Center for Cancer Research presso la Rockefeller University di New York.
La dott.ssa de Lange è membro dell'AACR dal 2010 ed è stata eletta Fellow dell'AACR Academy nel 2014. Ha inoltre ricevuto l'AACR-Women in Cancer Research Charlotte Friend Lectureship nel 2004 e l'AACR-G.H.A. Clowes Award for Outstanding Basic Cancer Research nel 2010.
Vincitrice di un gran numero di premi scientifici internazionali, è autrice di circa 200 articoli scientifici, sulle più prestigiose riviste (l’ultimo a marzo 2024 su Nature) con oltre 42.000 citazioni.